Rivista Savej parla di Piemonte e piemontesi. È una rivista online, ma tre volte all’anno diventa di carta ed esce in edicola. Da oggi, mercoledì 12 febbraio, è disponibile un curato approfondimento su MEMO4345 a firma della giornalista Cristina Ricci, che ha intervistato la curatrice, Adriana Muncinelli, e visitato l’allestimento multimediale storico-didattico dedicato alla Shoah di Borgo San Dalmazzo.
«Riflettendo durante la stesura – scrive Cristina Ricci – mi sono invece resa conto che, proprio come insegna MEMO4345, una speranza resta viva e quindi un lieto fine c’è. A fare la differenza sono i Giusti, quelli che hanno messo in gioco la propria vita per salvare quella di un altro: di uno sconosciuto. A fare la differenza, a poter determinare un lieto fine sono persone come Adriana Muncinelli, Roberto Bianco, Luca Vallone e le amministrazioni comunali che, a staffetta, hanno lavorato per il progetto e continuano a sostenerlo. A fare la differenza saranno tutti quelli che usciranno da MEMO4345 più consapevoli, capaci di scrollarsi di dosso il peso dell’indifferenza. Saranno coloro con la volontà di prendere posizione e di schierarsi non dalla parte della ragione declamata dai più forti, ma dalla parte della giustizia di chi spesso non ha voce».
Il servizio è disponibile al link: Oltre il nome: l’anima di MEMO4345 | Rivista Savej
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